La Pasqua per gli arberesh (Italo-Albanesi) è la Festa delle feste, sia per le ritualità greco-bizantine che la caratterizzano “Java e Madhe“ (la Settimana Santa), sia per le tradizioni laiche, in un intreccio ricco di significato identitario, “le Vallje“.
Secondo la tradizione, le Vallje di Pasqua rievocano la riconquista di Kruja da parte delle truppe guidate da Skanderbeg.
Durante la Pasqua, in particolare il martedì, gli arbëreshe esprimono il loro senso d’appartenenza all’antica patria, l’Albania, e scendono in piazza. Le donne indossano il vestito di gala impreziosito da ricami in oro e tenendo per le estremità i fazzoletti, formano la vallja, una lunga fila ai cui estremi vi sono due o quattro cavalieri.
La vallja cosi composta gira danzando e disegnando una spiarle per ricordare la vittoria di Skanderbeg sull’esercito turco invasore.
La danza e’ accompagnata da canti che rievocano le gesta dell’eroe Skanderbeg contro i Turchi e la rapsodia di Costantino e Iurendina, che evidenzia la BESA.
I vari festeggiamenti Pasquali, rappresentano l’esaltazione di tutto il passato della civilta’ albanese come memoria di un tempo antico ancora presente nel cuore degli Arberesh di Frascineto che, il martedi di Pasqua, in un giorno rivivono la sua storia di sei secoli.
Noi abbiamo preservato per tutti gli Albanesi del mondo la lingua, le tradizioni, i costumi, la liturgia, la cucina, un patrimonio inestimabile che ci rende un popolo UNICO.