>> Itinerari turistici, paesaggistici e culturali

Musei alto Ionio cosentino e Parco Pollino

Musei nella Provincia di Cosenza

Elenco di alcuni dei musei da visitare nei dintorni del Bed and Breakfast Pieffe. Musei Archeologici, Etnici, Paleontologici, delle Tradizioni e dei Costumi e Naturalistici della Provincia di Cosenza.

"MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO" DI CASTROVILLARI
Il Museo Civico Archeologico documenta il patrimonio archeologico del Territorio di Castrovillari e del suo circondario dalle epoche preistoriche fino all’alto medioevo. Vi sono custoditi reperti litici ed ossei, provenienti dalla contrada Celimarro di Castrovillari dove è stato individuato un sito risalente al Paleolitico.
L’epoca preistorica è documentata, inoltre, da reperti provenienti dalle grotte sant’Angelo di Cassano Jonio che hanno restituito testimonianze anche dell’età del Bronzo. Particolarmente interessante è anche la serie di reperti provenienti dalla necropoli protostorica di Bellu Luco, località posta lungo il corso del fiume Coscile in territorio castrovillarese.
Di particolare pregio è la sequenza in ordine cronologico dei reperti provenienti dal Colle della Madonna del Castello, località da cui trasse origine l’abitato castrovillarese, che attestano, come il colle fu abitato, senza soluzione di continuità, dall’epoca preistorica fino ai giorni nostri. Sono esposti, infatti, nelle vetrine dedicate al colle sono esposti strumenti in pietra di epoca preistorica, frammenti dell’eta del bronzo e del ferro, reperti di epoca greca riferibili, tra l’altro, anche a un luogo di culto, frammenti di epoca romana e pregevoli testimonianze di ceramica altomedievale.
Fonte e altre informazioni: museoarcheologicocastrovillari.it

"MUSEO DEL PANE" A CERCHIARA DI CALABRIA
In un antico mulino nel cuore di un piccolo borgo medievale appena fuori dal centro di Cerchiara di Calabria sorge il Museo del Pane all'interno del quale è possibile vedere gli attrezzi originali e seguire il processo di Il pane di Cerchiara ha il marchio del Parco Nazionale del Pollino, è un prodotto tipico per il quale viene rigorosamente seguita una ricetta tradizionale, impastando lievito madre, farina di grano "0" e "00", crusca e acqua locale di montagna, il tutto completato da una lenta cottura a legna; la sua particolarità consiste nella forma e nella capacità di mantenersi fragrante e saporito fino a 15 giorni dopo l’uscita dal forno.
Nel museo si coglie la storia dell’antica civiltà contadina e viene valorizzata la tradizione intorno alla quale si muove tuttora l'economia del paese: la produzione del pane. Cerchiara viene chiamata infatti anche Città del Pane.
Fonte: beniculturali.it

"MUSEO DEL PINO LORICATO" A CERCHIARA DI CALABRIA
Il Museo del Pino Loricato, allestito nel cuore del centro storico, rappresenta un unicum nel panorama artistico provinciale e testimonia un forte fattore identitario per la città di Cerchiara e per il Parco Nazionale del Pollino.
Il pino loricato è infatti l’elemento più suggestivo e “speciale” della flora che arricchisce le cime di Serra Dolcedorme e Serra delle Ciavole.
Il museo consente di raccogliere preziose testimonianze e reperti relativi all’albero e alle sue peculiarità; raccoglie inoltre fotografie sul pino nel suo originale contesto naturalistico e una fitta serie di pannelli didattici con informazioni sulle tipologie di pino loricato, sulle aree di maggiore presenza, sulle caratteristiche scientifiche e sulla sua eccezionale suggestività. Esso è il simbolo del Parco Nazionale del Pollino e la città di Cerchiara gliene rende omaggio.
Fonte: beniculturali.it

"MUSEO ETNICO ARBËRESHË" A CIVITA
Fondato nel 1989, il museo raccoglie diverse testimonianze sulla civiltà contadina locale, in particolare della comunità di tradizione albanese. La struttura museale si sviluppa su due piani e si compone di quattro sale: sala dell'accoglienza, sala del telaio, sala dei totem, sala del costume. L'esposizione comprende costumi albanesi, una rassegna fotografica e testimonianze sui paesi dell'etnia arbereshe in Italia, una raccolta iconografica sui riti bizantini e una biblioteca di testi albanesi. Da segnalare un'icona della Madonna di Odigitria e gli appunti di un cantastorie sulla Storia di Skanderberg.
Sito ufficiale del museo: museoetnicoarbresh.org
Fonte: beniculturali.it

"MUSEO DELLE ICONE E DELLA TRADIZIONE BIZANTINA" A FRASCINETO
ll Museo delle Icone e della Tradizione Bizantina di Frascineto, centro d’eccellenza della cultura bizantina in Calabria, ha reso fruibile al pubblico la ricca collezione dell’Archimandrita P. Paolo Lombardo.
Si è costituito così un polo di attrazione culturale dedicato all’arte, alla spiritualità, alla storia e alla liturgia bizantina. L’intento dell’istituzione non è solo espositivo ma anche informativo sulla funzione delle arti in rapporto al culto secondo i criteri voluti dall’organizzatore, il prof. Gaetano Passarelli.
Il Museo costituisce perciò il primo momento di acquisizione delle conoscenze strettamente legate all’ambiente circostante italo-albanese di tradizione bizantina. Il percorso è, infatti, interno ed esterno. Quello interno è articolato sui tre livelli che materialmente costituiscono l’edificio. Il primo presenta un carattere propedeutico e didascalico che introduce nel mondo bizantino. Nel secondo vi sono esposte le icone. Non mancano particolarità e pezzi rari. Il terzo livello ha diversi settori: icone in bronzo usate dai Vecchio-credenti russi e su smalto, arredi sacri e paramenti liturgici di foggia greca e russa. Vi sono esposte anche rare edizioni di libri liturgici dei secoli XVII-XX.
Il percorso esterno permette di vedere tradotte nella realtà quotidiana le conoscenze acquisite sull’icona e la tradizione bizantina. Si possono visitare, quindi, la chiesa attigua dell’Assunta (sec. XVIII), la chiesa di San Basilio ad Ejanina e la chiesa di San Pietro, monumento nazionale (secc. X-Xl /XVII).
Sito ufficiale del museo: museodelleicone.it
Fonte: beniculturali.it

"MUSEO DEL COSTUME ALBANESE" DI FRASCINETO
Il Museo del Costume Albanese è una raccolta di bambole abbigliate con i costumi tradizionali di tutte le comunità arbëreshë presenti sul territorio italiano. Un percorso in una realtà etnica attraverso le radici dell'Arbrëria.
Il museo mostra il patrimonio storico ed estetico rappresentato dai costumi in miniatura di tutte le comunità albanofone del sud Italia, con costumi originali del XIX secolo che rispecchiano l’Albania aristocratica dell’epoca.
Fonte: e-borghi.com

"MUSEO DEL NIBBIO" A MORANO CALABRO
Il Museo del Nibbio, Associato A.N.M.S. (Associazione Nazionale Musei Scientifici) è un riferimento per la conoscenza e la promozione della cultura naturalistica nell'ambito del Parco Nazionale del Pollino.
L'esposizione, dotata di apparati didattico-illustrativi, è allestita all'interno di varie unità abitative del centro storico di Morano Calabro, sezioni che ospitano habitat e ecosistemi naturali in dimensioni reali. Al percorso itinerante dei "Naturalia" è associata la rievocazione di botteghe artigiane, ricomposte in piccoli ambienti a ridosso dei vicoli e dei larghi dell'antico quartiere.
Sito ufficiale del museo: ilnibbio.it
Fonte: calabriaportal.com

"MUSEO DELL'AGRICOLTURA E DELLA PASTORIZIA" A MORANO CALABRO
Il Museo dell'Agricoltura e Pastorizia fu allestito, tra il 1984 ed il 1985, dall'ampliamento della "Mostra Contadini e Pastori a Morano tra passato e presente del 1981". È situato negli antichi ambienti del palazzo Salmena dal 2003.
Attualmente il museo si articola in nove sezioni, all'interno delle quali, attraverso un'indagine interdisciplinare di storia sociale, viene offerta una lettura dei settori primari dell'economia del territorio moranese.
Fonte: calabriaportal.com

"ANTIQUARIUM DELLA GROTTA DEL ROMITO" A PAPASIDERO
L’Antiquarium della Grotta del Romito è il Museo Paleontologico di Papasidero. Si trova in località Nuppolara, in via Grotta del Romito.
Espone decine di reperti litici, tra i quali: raschiatori, punte e lame di pregevole fattura, zagaglie in osso, reperti ossei della macro fauna ritrovata nel giacimento, calchi delle tombe preistoriche e decine di pannelli illustrativi.
Fonte: calabriaportal.com

"MUSEO STORICO DELLE MINIERE DI SALGEMMA" DI LUNGRO
Il Museo Storico della Miniera di Salgemma di Lungro, più semplicemente noto come: Il Museo del Sale di Lungro, è un'esposizione dedicata alle antiche miniere di salgemma, di cui parlava già Plinio Il Vecchio in epoca romana. Inaugurato il 2 giugno 2010, il museo è ospitato presso l'antico palazzo nobiliare del dottor Vincenzino Martino, risalente al 1842.
L'esposizione è suddivisa in nove sale, ognuna delle quali è intitolata ad una storica galleria della miniera. Ogni sala è documentata mediante pannelli descrittivi e raffigurativi, oltre all’esposizione di: oggetti, indumenti, foto, disegni (circa 180), arnesi da lavoro.
Nella sala di ingresso è riportata la frase del poeta latino Orazio che campeggiava all’ingresso della Miniera di Lungro: "Nihil sine magno vita labore didit mortalibus - La vita non ha concesso nulla ai mortali senza una grave fatica", mentre, sulla parete sinistra si può leggere la dedica dell’amministrazione comunale ai salinari.
Fonte: calabriaportal.com

"MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DELLA SIBARITIDE"
Il Museo accoglie ed espone i documenti archeologici della Sibaritide, il territorio che dall'antichità gravitava attorno alla città di Sibari. Dalla protostoria alla civilta' romana, fino alla tarda antichità e al Medioevo la ricerca ha restituito importanti testimonianze di questa area. Emblema della città di Sibari è il toro; figura scelta nella monetazione antica il toro stante, con la testa volta all'indietro, identifica ancora oggi il Museo.
Il "toro cozzante" è senza dubbio il reperto più suggestivo. Il progetto architettonico iniziale è stato elaborato in ragione di una possibile progressiva disponibilità di conoscenze, di reperti e di fìnanziamenti, assumendo la modularità dei volumi edilizi e la flessibilità - funzionalità degli spazi, quali essenziali peculiarità. L'edificio, di circa 4.000 mq. distribuiti su due livelli, si compone di un nucleo centrale che ha la funzione di organizzare gli ambienti e i percorsi del museo, di quattro unità espositive e di un corpo servizi.
Sono stati previsti, oltre agli spazi espositivi, gli ambienti destinati alle molteplici attività amministrative e scientifiche proprie di un organismo museale: magazzini per il materiale proveniente dagli scavi, studi, laboratori di restauro, di disegno e fotografici, depositi di riserva dei reperti non esposti, uffici, locali di controllo. Il complesso edilizio, ultimato nel settembre 1992, è attualmente operativo per le funzioni amministrative, di ricerca, studio, restauro e conservazione.
Fonte: beniculturali.it

Cultura arbëreshe

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L'alto Jonio Cosentino è anche un patrimonio inestimabile di arte, cultura e tradizioni.

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