Mare, tradizioni culturali, montagne e anche aree archeologiche. La Calabria è ideale per coloro che cercano un soggiorno dove è vietato annoiarsi: spiagge e mare, borghi medioevali, siti archeologici, escursioni in montagna e laboratori di cucina tradizionale.
L'intera Calabria è ricca di aree archeologiche di grande importanza. La nostra volontà è di mostrarvi solo parte di esse, quelle più vicine alla nostra struttura. Tutta l'area della Piana di Sibari, nell'Alto Ionio cosentino, è interessata da importanti ritrovamenti archeologici come il sito indigeno degli enotri di Timpone della Motta a Francavilla Marittima e la stessa Sibari, il fulcro dell'antica Magna Grecia, dove è ubicato il Parco Archeologico di Sibari.
Il sito archeologico di Sibari è ubicato sulla costa Ionica della Calabria a breve distanza dalla foce del Fiume Crati. Questa parte del territorio calabro, nota topograficamente come sibaritide vide il sorgere, lo sviluppo e l'espansione e poi il declino della grande polis di Sibari; qui furono impiantati, in epoche successive alla distruzione della
città greca, sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro ellenistico di Thurii e poi quello romano di Copia.
Questa eccezionale stratificazione fa di Sibari uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica.
LA STORIA INSEDIATIVA
La vita del sito ha inizio nel 720 a.C. con la fondazione della colonia achea di Sibari; si interrompe nel 510 a.C. con la distruzione della città da parte dei crotonesi; ricomincia nel 444-443 a.C. con la fondazione della panellenica Thurii e si prolunga attraverso l'età romana con la deduzione della colonia latina di Copia nel 193 a.C. e la sua trasformazione in municipio romano nell'84 a.C..
In età imperiale, dal I al III secolo d.C., riprende con nuovo vigore ma a causa del crescente impaludamento del territorio inizia una lenta decadenza ed un graduale disuso attraverso il V-VI sec. d.C.; nel VII secolo il sito era ormai definitivamente abbandonato.
Nelle immediate vicinanze della vasta area archeologica di Sibari-Thurii-Copia, si trova il Museo della Sibaritide, allestito in un edificio moderno, progettato dall’arch. R. Wallach negli anni Ottanta e ultimato negli anni Novanta. Raccoglie i reperti rinvenuti nel corso delle decennali indagini archeologiche condotte nel centro antico e nei siti più significativi della Sibaritide e illustra con oggetti straordinari la lunga storia del territorio.
(Testo beniculturali.it)
A Francavilla Marittima le pietre di Lagaria parlano di Epeo, costruttore del cavallo di Troia
Il sito di Timpone Motta ricade nei confini amministrativi del comune di Francavilla Marittima (CS). Le aree archeologiche principali sono due: il Timpone della Motta, posto a 280 m slm e l'area di Macchiabate lungo il torrente Raganello.
Se sul Timpone erano ubicati una serie di edifici a carattere sacro, la parte bassa, a Macchiabate, era occupata da una necropoli. Nel mezzo, su una serie di pianori livellati artificialmente, è stato identificato un abitato dell'età del Ferro costituito da capanne alcune delle quali scavate e indagate nel corso degli ultimi anni. L'intensificarsi delle ricerche ha consentito di individuare altri importanti siti in connessione con quelli già conosciuti.
Il Santuario di Timpone della Motta è uno dei siti archeologici di maggiore interesse nel territorio calabrese del Parco Nazionale del Pollino. Infatti il tempio arcaico rinvenuto in loco è il primo esempio di luogo cultuale indigeno.
Le indagini archeologiche svolte in questo eccezionale sito arcaico hanno evidenziato, fra l'altro, la sua frequentazione anche in età greca, quando venne intitolato alla Dea Athena, così come attesta una lamina in bronzo, qui rinvenuta, dedicata alla Dea da un atleta, tale Kleombrotos, come decima della sua vittoria.
(Testo beniculturali.it)
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